Ah! Il colle di Biumo Superiore! Che luogo incantevole. Qui le storiche ville, come in altri quartieri di Varese, fermano il tempo in una cornice di luce ed eleganza.

Verso la metà del 1700, tale Paolo Menafoglio acquistò una porzione del Colle di Biumo. Costruì un’opera di vera ingegneria: fece innalzare grandi muri, spostò e riempì grosse quantità di terra e sulla sopraelevata così ottenuta fece erigere una villa: un grande fabbricato a tre piani, a forma di U, aperto verso un ampio giardino all’italiana, quasi sospeso sopra la città di Varese, unito con un ponte all’altrettanto sontuoso parco confinante delle Ville Ponti. Che meraviglia!

La villa aveva uno scopo: non era deputata alla residenza del suo proprietario, ma era una “villa di delizia”… E già il nome la dice lunga! Banchetti, balli, eventi mondani erano lo scopo della villa!

Ma il buon Menafoglio andò in miseria e dovette cedere la proprietà al Signore Milanese Pompeo Litta Visconti Arese, che volle ampliarla con abili architetti.

Nacquero nuove scuderie e le rimesse per le carrozze. Si stravolse l’esistente, per un nuovo fabbricato a un solo piano, destinato a ospitare una grande e sontuosa sala da pranzo, nota come “salone impero”. E la villa divenne una lussuosa dimora signorile.

Il parco è un gioiello: 33 mila metri quadri!

azzalee alla villa panza di varese

I nuovi proprietari, i Litta, secondo il gusto dell’epoca e in base ai principi del paesaggismo inglese, intervennero sull’aspetto originario del verde della villa e fecero piantumare le zone perimetrali con alberi ad alto fusto. Infine il conte Ernesto Panza commissionò anche la  costruzione di una serra e di una  collinetta con tempietto.

Nel 1956 il nuovo proprietario della villa divenne il conte Giuseppe Panza di Biumo, appassionato di arte contemporanea (soprattutto statunitense).

Egli iniziò a raccogliere nella villa meravigliose collezioni.

In particolare invitò celebri artisti suoi contemporanei a trasformare alcune stanze della villa in altrettante opere d’arte ambientale.

In totale oggi sono raccolte cento opere di artisti contemporanei, armoniosamente accostate a preziosi arredi del XVI-XIX secolo ed esemplari di arte africana e precolombiana. Nel 1996 la Villa entrò a far parte del patrimonio del FAI (Fondo Ambiente Italiano), a seguito della donazione dei proprietari Giuseppe e Rosa Giovanna Panza di Biumo. Il FAI provvide ad effettuare i necessari restauri ed adeguamenti strutturali e, dal 2001, la villa è aperta al pubblico, luogo incantevole dove sognare e dove deliziarsi di arte e buona cucina! Scopritela, vi incanterà!

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