#QuellidellaLibreria: la nuova finestra dedicata alla lettura

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Svegliami a mezzanotte di Fuani Marino

I ragazzi della libreria Ubik di Varese ci hanno consigliato il primo libro per la nuova sezione di Varesinando, riservata alla cultura letteraria. 

Iniziamo dunque con un volume di Fuani Marino, scrittrice e giornalista napoletana, “Svegliami a mezzanotte”.

Un racconto profondo della sua disperazione, un tormento interiore che la spinge ad un atto estremo. Il 26 luglio 2012, dopo una giornata al mare, Fuani decide di farla finita, gettandosi dall’ultimo piano di una palazzina. Sembra un sacco nero che precipita.

Aveva trentadue anni ed era appena diventata mamma.

Fortunatamente, sopravvive. 

È la storia di una donna dall’anima lacerata, che, non trovando una soluzione per lenire il suo dolore, decide che l’unica via possibile sia quella della morte.

Ma il destino le ha fatto capire che il suo momento era ancora lontano, che nulla era perduto. Un’incredibile occasione di riscatto, di rinascita.

Ora, però, dovrà affrontare le conseguenze del suo terribile gesto: le operazioni, le cicatrici, la vergogna, gli sguardi di chi non ha capito.

Facile è giudicare da fuori; estremamente complicato, invece, è comprendere la sofferenza di una donna esausta, piegata dalle convenzioni sociali, dalle responsabilità, dalla vita.

Dopo anni, a mente lucida, l’autrice sente l’esigenza di affrontare quel giorno, quel momento in cui si è abbandonata al vortice infernale dei suoi turbamenti inconfessati. Parla con toni freddi, quasi come se non fosse lei la protagonista di quel tragico evento. 

Un libro che scuote le coscienze, che rende empatici e che fa riflettere sulla fragilità di una giovane donna, sfiorita quando ancora doveva sbocciare.

Fuani Marino si racconta prendendo le distanze da se stessa, faccia a faccia con la donna che era e la donna che è adesso: più forte, più consapevole del dono prezioso che è la vita. Che il suo gesto sarebbe stato uno schiaffo morale per tutti coloro che la vita, invece, la desiderano incondizionatamente.

Un percorso verso la riappropriazione dell’esistenza e un messaggio per chi, almeno una volta, ha pensato di “lasciarsi cadere” verso la fine.

“Molti mi scrivono che sono coraggiosa. Ma io sogno che in un giorno non troppo lontano, si possa parlare dei propri disturbi psichici senza che questo implichi una dose eccessiva di coraggio.”

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