Il Palazzo Estense, palazzo comunale di Varese, fu costruito tra il 1766 e il 1771 da Giuseppe Bianchi. “La piccola Versailles di Milano” fu la definizione che fu attribuita a Varese a causa della costruzione di questo palazzo (sede comunale dal 1882) e delle numerose ville del Settecento, contornate da splendidi giardini, tra cui, i Giardini Estensi.

IL GIARDINO 

Il parco di Palazzo Estense è di notevole bellezza, uno tra i più affascinanti di Varese: il giardino, costruito in concomitanza con il palazzo, è in stile italiano, con elementi di ispirazione francese. Di grande importanza è l’ampio cortile d’onore, dal quale parte un parterre (aiole poste a disegni geometrici ornamentali dei giardini del tipo alla francese) composto da un largo viale, affiancato da vialetti ortogonali e aiuole dalle forme geometriche e simmetriche, che ospitano cespugli di tasso, bosso e ligustro, sapientemente potati secondo le usanze dell’epoca in cui furono realizzati gli stupendi Giardini Estensi di Varese. Percorrendo il viale centrale si giunge alla fontana, elemento fondamentale del giardino settecentesco che vivacizza il parco. Fa da cornice il carpineto, che risale fino alla cima della collina del Belvedere, dalla quale si gode una splendida vista sul Palazzo, sui Giardini Estensi e su parte della città. All’interno di questo “bosco” vengono ritagliati piccoli spazi di sosta per gli ospiti, come il laghetto dei cigni.

IL PALAZZO

Il palazzo presenta due ali laterali che conferiscono all’edificio una pianta ad U, tipica delle ville settecentesche del territorio. La facciata più interessante del palazzo è quella rivolta verso il giardino: ha forme misurate, tipiche dello stile barocchetto lombardo, con cornici marcapiano in bianco, che contrastano con il rosa dell’intonaco. Sul frontone è posta una meridiana, sormontata dall’aquila estense. La facciata esterna, invece, è semplice e lineare. Degni di nota sono i tre portali d’ingresso, posti a uguale distanza l’uno dall’altro.

Il Palazzo Estense ospita al suo interno il Salone d’Onore, detto anche Salone Estense, ricco di elementi di pregio come gli affreschi illusionistici di Lodovico Bosellini e il grande medaglione centrale dipinto da Giovan Battista Ronchelli. In questo luogo il duca Francesco III d’Este organizzava ricevimenti, feste, balli e concerti; i due palchetti alle estremità del Salone, infatti, servivano come casse di risonanza per migliorarne l’acustica. Oggi suddetta sala è sede del Consiglio Comunale.

Salendo al primo piano, lungo lo scalone d’onore, si trovano quattro nicchie con copie di busti femminili del Settecento. Sul soffitto leggermente voltato è dipinto un medaglione allegorico che rappresenta il “buen retiro” di Francesco III d’Este a Varese: il duca, infatti, era venuto a Varese per godersi il ritiro dalla sua attività lavorativa a Palazzo Reale in Milano.

Si giunge così al piano dove il Duca e la sua famiglia avevano i propri alloggi: a sinistra si trova la Sala da Ballo, dove il duca intratteneva gli ospiti. Sulle pareti sono presenti varie tele del XVI – XVII secolo tra cui una raffigurante la Vergine Immacolata, come descritta nelle Sacre Scritture “una donna vestita di sole con la luna ai piedi e una corona di 12 stelle”. Le finestre permettono alla luce di illuminare la sala, creando una speciale armonia luminosa tra l’interno del palazzo ed il suo giardino.

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