Quando i primi giorni, in INVAR, ci è stato chiesto cosa conoscessimo di Varese, abbiamo risposto in modo corale: “I Giardini Estensi”. Per noi, della Provincia, trovarsi a Varese significava darsi appuntamento lì. In realtà abbiamo scoperto che un luogo di incontro, nel quale spesso i Varesini invece si danno appuntamento, è “al Piantone”. Lo scriviamo in maiuscolo, quasi fosse un nome proprio, perché il simbolo di via Veratti, nei suoi 148 anni, ha preso realmente vita, divenendo un elemento essenziale del centro città. Qui ci si incontra, ci si ritrova, si mangia un gelato o si beve qualcosa nei locali che introducono alla “movida” cittadina. O semplicemente ci si siede, all’ombra, e ci si racconta.

Oggi però la brutta notizia: il Piantone è morto, forse perché nel tempo non ha più avuto spazio sufficiente per le sue radici, forse perché “soffocato” dall’asfalto, forse perchè… Non si sa esattamente, ma come ogni essere vivente, ha finito il suo cammino qui.

Una tristezza per tutti. Il Piantone ha visto Garibaldi, ha silenziosamente assistito alla crescita demografica ed edilizia della città, ha respirato, finchè ha potuto e ha bevuto dal Vellone sino a quando le sue radici glielo hanno concesso. Oggi si discute su quale sarà il suo futuro, o meglio su come verrà semmai conservata parte del suo tronco e sicuramente su come sarà bene conservarne il ricordo migliore. La Famiglia Bosina ha proposto all’Amministrazione la realizzazione di una scultura, con la sua corteccia conservata. Una scultura raffigurante la Girometta, di cui di certo il Piantone ha memoria, sin dalle sue origini. Un ricordo che rimanga, legato alla tradizione di Varese. Certo, una scultura non “ristorerà” come l’ombra del Piantone, tutti coloro che, nel tempo, si sono seduti lì per una chiacchiera e un piacevole attimo di condivisione. Ma sarà comunque un simbolo realizzato con il “corpo” del Piantone, a renderlo immortale e ancora sotto lo sguardo di tutti.

Grazie allora a questo “Signore” silenzioso, che ha ascoltato e guardato tanti Varesini, integrandosi con discrezione nella loro quotidianità. Oh, Piantone, chissà quante ne hai sentite!

Spiacerà a tutti non vederlo qui e cambierà anche la fisionomia della via Veratti.

Siamo certi di una cosa: quello che non cambierà sarà ancora l’abitudine, tutta varesina, di dire: “Ci troviamo al Piantone!”

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