San Carlo Borromeo fu prezioso per il territorio varesino.

Nel 1574 egli disponeva in questo senso, riferito alla piccola, meravigliosa, Madonnina in Prato: “Si provveda d’un paramento bianco di seta, cioè: palio, pianeta, stola, manipolo, amitto con camiso; di tovaglie quattro, due grandi e due piccole etc. si orni di pittur tutta la chiesa; si faccia, con comodità, fornir le due cappelle che sono in questa chiesa. Si faccia far una finestra nella cappella grande con la ferada, perché li viandanti possino pigliar da essa la divozione…”.Doveva adorarla davvero!

Il cardinal Ferrari, nelle visite pastorali del 1899 e 1907, faceva notare che la chiesa “non è consacrata: ha due cappelle dedicate ai Re Magi e a San Carlo, ha come titolati Maria Nascente ed i Ss. Re Magi.

In origine infatti questa cappella era denominata dei Re Magi perché al posto dell’affresco che oggi si vede vi era un dipinto ad olio raffigurante proprio la Madonna col bambino in atto di ricevere i doni dai re magi (oggi nella parrocchiale di Biumo Inferiore). In alto, sulla cornice lignea, si riesce ancora a leggere l’iscrizione Procidetes adoraverunt eum.

L’affresco oggetto di devozione, contornato da una severa cornice lignea, raffigura la Vergine seduta su di un trono dalla spalliera riccamente decorata, con in grembo il Bambino il quale sorregge con la mano destra un piccolo globo. Le linee dei volti sono tratteggiate con semplicità, naturalezza e molta grazia. È possibile che durante i restauri degli anni ‘30 l’affresco sia stato trasportato dal coro in questa cappella e circondato da una gloria di angeli. È stato scritto che l’affresco risale agli inizi del XV secolo, probabilmente parte di una di quelle cappellette o edicole che la pietà popolare costruiva sui sentieri di campagna.

La facciata è barocca e si sa con certezza che è stata eseguita tra il 1678 e il 1686 in pietra arenaria di Viggiù. È stata addossata alla chiesetta preesistente.

In cima alla facciata spicca la statua della Vergine Immacolata tra due angeli musici. Nelle due nicchie San Gioacchino e San Giuseppe. Sopra il portone d’ingresso vi è l’affresco con la Deposizione del Signore.

E’ sempre al sole, questa bella chiesa, che sembra sorridere alla città, posizionata tra l’intersecarsi di più strade. Un tempo di sicuro si viaggiava coi carretti o solo a piedi, sin fuori dal suo portone e forse la si ammirava di più, con maggiore calma. Tuttavia è oggi molto amata per la sua bellezza quali celestiale, in un angolo di città frenetico e a trafficato, dove forse non ti aspetteresti di trovare un fazzoletto di erbetta fresca, fiori e fede.

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